Luca Abete a la Gazzetta del Sud: “E’ un viaggio fantastico in una realtà troppo spesso giudicata ma mai veramente vissuta e compresa dagli adulti”
Torna a Catanzaro il tour motivazionale #NonCiFermaNessuno. L’appuntamento è in programma per martedì 12 novembre, alle ore 10.00, presso l’Auditorium del campus universitario ”Salvatore Venuta” dell’Universitá degli Studi di Catanzaro “Magna Graecia”.
In vista dell’evento Luca Abete, ideatore e animatore della campagna sociale giunta al suo decimo anno di vita, ha rilasciato un’intervista alla giornalista Valentina Noto della Gazzetta del Sud.
#NonCiFermaNessuno compie 10 anni. Qual è il bilancio traccia di questi “primi” 10 anni del tour?
“E’ un viaggio fantastico in una realtà troppo spesso giudicata ma mai veramente vissuta e compresa dagli adulti. Puntare sull’ascolto come strumento per calibrare le linee sulle quali calibrare le dinamiche comunicative si è rivelato vincente. Siamo riusciti così a intercettare interesse, coinvolgimento attivo e gratitudine non solo degli studenti, ma anche del mondo universitario e delle loro famiglie”.
“Impariamo ad amarci” è il claim scelto per questa edizione e veicola un messaggio decisamente importante da trasmettere alle giovani generazioni. Cosa l’ha spinta a scegliere questa frase significativa per la campagna di quest’anno?
“Ogni edizione è accompagnata da un claim che rappresenta un tema che sta particolarmente a cuore alla nostra community. La mancanza di autostima, non non sentirsi compresi e la paura di amare sono emersi in più occasioni. Pertanto abbiamo deciso di convergere su dinamiche capaci di rimettere in discussione e rivoluzionare lo stesso concetto di amore. Il dibattito sta dando risultati davvero importanti. Apprezzano già il fatto di essere liberi di parlarne. Il confronto poi apre canali inaspettati di tappa in tappa creando un mosaico ispirato dalle sensibilità di ognuno, capace di infondere fiducia e nuove dinamiche”.
Durante le varie tappe, vengono premiati gli studenti simbolo di resilienza che hanno alle spalle storie personali di difficoltà e sofferenza. In tutti questi anni di #NonCiFermaNessuno, qual è il più grande insegnamento che le è stato trasmesso dai ragazzi resilienti e che cerca di trasmettere a sua volta nel corso degli eventi del tour?
“La formula del talk è nata durante la pandemia. In quei giorni così difficili c’era voglia di raccontarsi. Ho percepito questa necessità e ho pensato che questa poteva essere una metodologia proficua. Il premio, poi, è un pretesto per soffermarsi su una storia simbolica, raccontata da un loro coetaneo. Uno che fa “vita da studente” ma lotta contro ostacoli superiori diviene un ambassador credibile, un punto di riferimento per chi arranca e cerca quella spinta utile per non fermarsi”.