L’intervista di NapoliToday all’inviato di Striscia la Notizia in occasione della tappa napoletana del tour #NonCiFermaNessuno
L’intervista di NapoliToday all’inviato di Striscia la Notizia in occasione della tappa napoletana del tour #NonCiFermaNessuno.
Provati da un anno e mezzo di pandemia Covid, ma non scoraggiati, li ha trovati così Luca Abete, storico inviato di Striscia la Notizia, gli oltre duemila studenti dell’Università Parthenope che hanno partecipato al tour digitale motivazionale #NonCiFermaNessuno, prodotto da LAB Production che vanta il patrocinio della Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) e la medaglia del Presidente della Repubblica per l’alto valore sociale e sperimentale del linguaggio utilizzato.
Nel talk sono emerse storie di resilienza quotidiana di ragazzi e ragazze che non vedono l’ora di riprendere in mano le proprie vite e lasciarsi alle spalle quanto vissuto in questo oscuro periodo storico. Da segnalare anche l’esperimento Podcast che sta riscuotendo molto successo, dando voce ai tantissimi ospiti e agli studenti protagonisti del tour.
-Luca, ci racconti com’è andata la tappa napoletana del tour e come hai trovato gli studenti dopo un anno e mezzo di pandemia?
“I ragazzi napoletani hanno energia da vendere, non sono privi di valori, anzi, in questo momento così complesso si sono rivelati capaci di rimboccarsi le maniche e dimostrarsi all’altezza di questa difficile sfida e ci hanno stupito. Li ho trovati carichi. La prospettiva che tutto possa finire al più presto prevale. Hanno realizzato interventi nel talk che sono da motivatori professionisti. Contagiamoci di coraggio è il tema forte che viene coniugato in tutte le forme possibili”.
-Quali sono stati, oltre agli studenti, gli ospiti del tour di ieri?
“Il rettore della Parthenope Alberto Carotenuto ha realizzato un intervento commovente, ha parlato dei ragazzi che si sono visti improvvisamente isolati e calati in una situazione davvero drammatica e di come queste iniziative possano alimentare fiducia e infondere coraggio. Poi ho voluto fortemente Maria Falcone, visto l’imminente anniversario della Strage di Capaci. Ha spiegato ai ragazzi l’importanza dell’impegno che ognuno può mettere in campo contro la criminalità per migliorare le nostre terre. Ognuno nel suo piccolo può contribuire a costruire un futuro migliore”.
– Solidarietà e gestione corretta dei rifiuti sono alcune delle tematiche trattate. Quanto ne sono consapevoli i ragazzi?
“Uno dei pilastri della campagna sociale è il rispetto per l’ambiente, che io porto avanti con Striscia da più di 15 anni. I ragazzi tengono tantissimo a questo aspetto e sono determinati nel chiedere un impegno concreto da parte di tutti. I ragazzi non sono il male della società e li vedo sensibili alla solidarietà e consci delle dinamiche ambientali. Il problema sono state le generazioni precedenti che hanno provocato danni ambientali enormi, soprattutto nella nostra terra. Siamo in una botte di ferro con queste nuove generazioni”.
-Con Striscia la Notizia che anno è stato?
“Questa stagione è stata ricca di spunti interessanti. Ho portato una ventata di creatività con i 4 parcheggianti e con i quattro contrabbandieri, documentando l’lillecito in modo ironico. Sono contento anche dei servizi sulla sanità. E’ stato un anno difficile, sono stato vicino alla gente più che in passato, abbiamo ricevuto anche più segnalazioni rispetto a prima. Abbiamo ottenuto anche risultati in molti casi. La malavita l’abbiamo affrontata poi da molti punti di vista, come nel caso dello smistamento dei documenti falsi, che vede Napoli purtroppo all’avanguardia in Europa”.
-A livello personale con il Covid cosa hai maturato in questo anno e mezzo di pandemia e come vedi il futuro?
“Ho vissuto varie fasi, come credo tutti. Prima la paura, poi la liberazione e poi il ritorno dell’incubo in autunno. Oggi è il momento della speranza. E’ stato un anno difficile. Si è fermata tutta l’attività del mondo dello spettacolo, esprimo la mia solidarietà a tutto il comparto che ha vissuto e sta vivendo grandi difficoltà. Mi auguro che qualcosa possa sbloccarsi presto. Il fatto che la pandemia ci potesse migliorare non è stato veritiero. Ha acuito le caratteristiche delle persone. C’è poi una realtà di povertà terribile, collaboro con il Banco Alimentare da anni ed è aumentato il numero di famiglie bisognose soprattutto in Campania. Tutti i problemi si sono manifestati in tutta la loro delicatezza con la pandemia”.
Intervista di Nicola Clemente pubblicata il 21 maggio 2021 su NapoliToday.it