COSENZA TALK – 10.05.21
L’ottava tappa ha visto protagonisti gli studenti dell’Università della Calabria che hanno animato un talk avvincente e ricco di preziosi spunti motivazionali.
Un ritorno, in Calabria, particolarmente sentito dal conduttore – ideatore del format: “Questa terra, anche con le sue fragilità, racchiude una grande forza. Le future generazioni devono reagire alle avversità, alle ingiustizie e allo spettro dell’illegalità. La speranza è che i ragazzi talentuosi di questa regione e possano diventare un vero e proprio catalizzatore di coraggio per chi pensa di non potercela fare”.
A valorizzare il contenuto del format il messaggi del Rettore Nicola Leone. “La Calabria, accoglie straordinarie risorse e menti brillanti. Il messaggio di #NonCiFermaNessuno, in questo momento storico, è quanto mai necessario agli studenti. Hanno bisogno di ottimismo e consapevolezza per ripartire in modo deciso per la costruzione del proprio futuro”.
“Contagiamoci di coraggio” è il claim, quanto mai attuale, di questa stagione: “Il nostro è un contenitore – spiega Abete – che raccoglie tante storie straordinarie, capaci di infondere energia, spunti di riflessione e fiducia. Anche per questo abbiamo invitato testimoni importanti in grado di coniugare in modo sempre diverso, tappa dopo tappa, le mille forme di coraggio possibili. Per questo ho voluto in questa occasione in confronto tra i ragazzi e Pif, divulgatore sapiente di una cultura dell’antimafia raffinata, non urlata ma incisiva”.
E Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif non si è sottratto al confronto con i tanti ragazzi collegati. “Il pericolo non è tanto il mafioso ma la mentalità diffusa del ‘tanto non cambia niente’ e, questa mentalità, sono sicuro che può cambiare. E’ da qui che bisogna ripartire. Essere onesti conviene, soprattutto a chi ha un futuro davanti ancora da scrivere”.
Non sono mancati riferimenti alla sua città natale: “Nel 1992, avevo 20 anni, nella mia Palermo la mafia uccideva i giudici Falcone e Borsellino. Il disappunto per quello che stava accadendo mi ha dato il coraggio di parlarne anche nei miei film in cui ho fatto nomi e cognomi, di chi ha fatto male alla mia terra”.
Luca Abete ha ricordato poi Nadia Toffa, la cui forza dimostrata prima e durante la malattia, fanno di lei un monumento al coraggio senza eguali. “Lei credeva davvero in quello che faceva. l’insegnamento più grosso che ci ha lasciato è il suo essere sempre coerente con i propri valori anche nel momento più drammatico della sua vita – ha precisato Pif – Se avesse scelto di fare il magistrato me la sarei ritrovata qui a Palermo a fare fuochi d’artificio in nome della giustizia e della legalità”.
Travolgente è stato poi il contributo di Chiara Tortorella, voce storica di R101 radio ufficiale del tour: “Bisogna buttarsi nella vita ma, per farlo bisogna studiare ed avere un bagaglio di esperienza che diventerà il nostro paracadute, la nostra salvezza nei momenti di difficoltà”.
In ogni tappa, con l’obiettivo di valorizzare storie di resilienza provenienti dagli studenti, viene assegnato il Premio #NonCiFermaNessuno. Ad aggiudicarselo è stata Anna Anastasia Verzina studentessa 20enne che porta avanti brillantemente le sue due passioni: lo studio e il lavoro nell’azienda agricola di famiglia.
La solidarietà è uno dei valori che la campagna diffonde, grazie anche al gemellaggio con il Banco alimentare. “L’invito a diventare #VolontariodelBanco” – spiega Abete – è un supporto utile per tante famiglie bisognose e apre, al contempo, nuove opportunità. Riempie inoltre il proprio bagaglio di esperienze, oltre che il cuore!”.
Alessia Filice responsabile dei volontari calabresi: “L’anno della pandemia non ha spezzato la catena di solidarietà umana anche qui in Calabria. Tanti volontari, di ogni età, si sono uniti per rispondere alle esigenze delle famiglie in difficoltà. Spero ci siano sempre più ragazzi coinvolti”.
Amici Rari è invece il gemellaggio con UNIAMO, la Federazione delle associazioni che sostengono bambini affetti da malattie rare, in particolare, in questa tappa, quelli colpiti da malattie mitocondriali.
Il recap della tappa